Io vedo la figura del Vampiro come quella di un essere fondamentalmente "diverso" dagli altri, dagli uomini e da altre creature sovrannaturali.
Più che come semi-divinità indistruttibile, "à la Rice" per intenderci, lo vedo invece come un essere fondamentalmente emarginato, dotato di poteri mostruosi ma fondamentalmente solo. Un Vampiro non può mai essere di moda, perchè è per sua natura l'"Altro", l'inadeguato, il mostruoso.
Anche se diventa Signore di tutto un continente, anche se è rispettato da centinaia di sottoposti, rimane un essere che fondamentalmente deve restare nascosto per sopravvivere, odiato e temuto, non amato se non di un amore fisico e breve.
Deve comunque sopportare un certo fardello di guai nella sua condizione, raramente è invidiato davvero, se non per la sua potenza.
Non ha neanche un vero scopo, se non quello di sopravvivere, avere del potere e della forza in più, e poco altro.
Un Re della notte non amato dal suo popolo, e solo.
Ah già, ma io sono una donna. Vabbè, ho comunque un'opinione.