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L'interesse per la medicina non è una storia recente, infatti troviamo le sue origini fin dai tempi di Ippocrate, riconosciuto come primo vero medico. Infatti con Ippocrite si inizia un vero e proprio studio sulla medicina e vengono abbandonate le antiche pratiche legate alla magia e alle credenze religiosa. Da qui, dunque, nasce l'interesse del benessere dell'uomo e, proprio Ippocrate prese le distanze dalla tradizione religiosa, ossia dalla tendenza ad attribuire le cause di alcune malattie ad una origine divina (come nel caso dell’epilessia): tutte le malattie avevano invece una causa “naturale".
Questa sorte fortunata però non toccò alla psico-patologia. Per il disturbo mentale si ricorreva ancora ai presupposti di tipo religiosi. Troviamo un vero e proprio interesse per le malattie mentali con Sigmund Freud, considerato il padre della psicoanalisi. Egli trovò una maniera tutta nuova di interpretare il disagio mentale.Grazie al suo contributo la realtà psichica cominciò ad acquisire senso, comprese tutte quelle manifestazioni mentali che erano normalmente connotate come assurde o come opera del demonio.
Le malattie mentali si distinguono in psicosi e nevrosi. Le psicosi, tra cui la schizofrenia, sono le forme più gravi di sofferenze psichica dove una profonda lesione della personalità rende difficile il rapporto con se stessi e col mondo esterno mentre le nevrosi sono più frequenti e meno gravi in quanto l’individuo riesce a mantenere un buon contatto con la realtà. La nevrosi può essere: Fobica: è presente nell’individuo una paura irragionevole ed incontrollabile legata ad alcune situazioni specifiche (ad es. folla, spazi aperti, spazi chiusi, animali ecc.) od oggetti Ossessiva: l’individuo è in continua lotta con idee che lo assediano (ad es. ossessione della pulizia, ossessione di dover chiudere la porta ecc.) Isterica: L’individuo si trova in una situazione conflittuale per cui da un lato ha un bisogno, un desiderio, e dall’altro non può esprimerlo e soddisfarlo a causa della repressione del suo Super-Io. Il bisogno troverà allora espressione nel sintomo (isterico), ossia in un disturbo fisico (paralisi temporanea, convulsioni, amnesia, svenimento ecc.) non causato da danni reali all’organismo. Le nevrosi sono disturbi senza cause organiche i cui sintomi esprimono il disagio di un conflitto fra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere. Producono un penoso sentimento di paura e d'incertezza che complica i rapporti con le situazioni del vivere. In un certo senso siamo tutti nevrotici, ma la nevrosi patologica scatta quando l’ansia diventa talmente insopportabile, da rendere inadeguato l'agire umano. Pochi ammettono di essere affetti da tale disturbo, in quanto ognuno di noi vede sempre le stranezze nel comportamento altrui e mai nel proprio. A differenza della nevrosi, la psicosi è un grave disturbo mentale contraddistinto da una disintegrazione della personalità. Investe in maniera determinante, pensieri, sentimenti e relazioni sociali. La persona psicotica vive in un mondo irreale che non concorda con quello in cui egli vive e, quando si accorge della divergenza, il che avviene molto spesso, va in crisi reagendo con aggressività, autolesionismo, depressioni e minacce di suicidio. Il linguaggio dello psicotico è illogico, bizzarro, disordinato e, spesso, incomprensibile. Le psicosi sono disturbi gravi caratterizzate da alterazioni percettive, affettive e cognitive. Lo psicotico vede e sente cose che non ci sono ed è estremamente euforico o depresso. Per questi motivi le psicosi, a differenza delle nevrosi, sono i disturbi temuti non meno del tumore o dell’infarto, anche se non tutti i soggetti psicotici sono ugualmente gravi. Il nevrotico è un individuo che sogna la vita in modo fantastico ed irreale, proietta la sua fantasia in un altro mondo, ma è sempre in grado di distinguere il valore della sua immaginazione da quello della realtà. Fa castelli in aria, ma con il suo pensiero vive in terra. Lo psicotico, invece, è convinto che la vita è quella del suo sogno irreale e ogni altro pensiero, diverso dal suo, appartiene a persone malate. Vede il mondo a modo suo. La vita è solamente quella che lui irrealmente pensa. Fa castelli in aria e, con il suo pensiero va ad abitarvi, perché non accetta il mondo in cui vive. Ha paura della realtà, ma non può ammetterlo.
Ci sono diversi gruppi dove vengono connotati i vari disturbi psicologici.
Nel gruppo A ritroviamo quei disturbi dove vi è un'emotività coartata, una sfiducia nei confronti degli altri e una tendenza all'isolamento. I disturbi di questo gruppo sono 3: PARANOIDE, SCHIZOIDE, SCHIZOTIPICO.
PARANOIDE:Diffidenza e sospettosità pervasive nei confronti degli altri tanti che le loro azioni vengono considerati malevoli, questi disturbi iniziano nell’età adulta e sono presenti in questi contesti: -Sospetta senza una base sufficiente di essere sfruttato danneggiato o ingannato; -Dubita senza giustificazione della lealtà o affidabilità di amici o colleghi; -E’ riluttante a confidarsi con gli altri a causa di un timore ingiustificato che le che le informazioni possono essere usate contro di lui; -Scorge significati nascosti; -Porta costantemente rancore; -Percepisce attacchi al proprio ruolo; -Sospetta in modo ricorrente;
SCHIZOIDE: Una modalità pervasiva di distacco delle relazioni sociali e una gamma ristretta di espressioni emotivi, in contesti interpersonali, che iniziano nella prima età adulta e sono presenti in una varietà di contesti come indicato da questi elementi: -Non desidera né prova piacere nelle relazioni strette (famiglia); -Sceglie attività solitarie; -Dimostra poco interesse per le esperienze sessuali con le altre persone; -Prova piacere in poche attività; -Non ha amici stretti; -Indifferenti alle lodi; -Freddezza emotiva.
SCHIZOTIPICO: Una modalità pervasiva di relazioni sociali e interpersonali deficitarie evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette e da disturbi cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento. Compaiono nella prima età adulta e sono presenti in questi contesti: -Non ha idee di riferimento; -Esperienza percettiva insolita; -Pensiero o linguaggio strano; -Sospettosità o ideazione paranoide; -Affettività inappropriata; -Comportamenti strani, eccentrici; -Nessun amico stretto o confidente; -Eccessiva ansia sociale.
Il gruppo B è caratterizzato da comportamento imprevedibile, impulsivo, traumatico ed accoglie i disturbi: ANTISOCIALE, BORDELINE, ISTRIONICO, NARCISISTICO.
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITA’: Quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri che si manifesta fin dall’età di 15 anni come indicato da questi elementi: -Incapacità di conformarsi alle norme sociali; -Disonestà; -Impulsività; -Irritabilità; -Mancanza di rimorso; -Disturbo della condotta.
DISTURBO DI BORDELINE DI PERSONALITA’: Modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali dell’immagine di sé, dell’umore e una marcata impulsività. Compare nell’età adulta ed è presente in vari contesti: -Sforzi disperati di evitare un reale i immaginario abbandono; -Reazioni intrapersonali instabili e intense alternanze tra iperidealizzazione e svalutazione; -Alterazione dell’identità; -Impulsività dannose per il soggetto: droga, alcol, guida pericolosa. -Ricorrenti minacce di suicidio e automutilanti; -Instabilità affettiva dovuta alla mancanza delle reattività dell’umore; -Sentimenti cronici di vuoto; -Rabbia immotivata ed intensa; -Ideazione paranoide transitoria.
DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITA’: Un quadro pervasivo di emotività eccessiva e di ricerca di attenzioni, compare nella prima età adulta e presenti in vari contesti: -Disagio quando non è al centro dell’attenzione; -Interazione con gli altri caratterizzata da comportamento sessualmente seducente e provocante; -Emozioni mutevoli e superficiali; -Utilizza l’aspetto fisico; -Eloquio impressionistico; -Mostra teatralità; -E’ suggestionabile; -Considera le relazioni intime più di quanto non siano realmente.
DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’: Un quadro pervasivo di grandiosità, necessita di ammirazione e mancanza di empatia. Compare nell’età adulta e presente in vari contesti: -Ha un senso grandioso di importanza si aspetta di essere notato come superiore; -E’ assorbito da fantasie di illimitati successi, potere, fascino, bellezza e di amore ideale; -Crede di essere speciale e unico e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone speciali o di classe elevate; -Richiede eccessiva ammirazione; -Tutto gli è dovuto, come trattamenti di favore; -Sfruttamento interpersonale; -Manca di empatia; -E’ invidioso; -Comportamenti arroganti e presuntuosi.
Il gruppo C E’ caratterizzato da: ansia, tensione costante e affettività disforica. I disturbi principali sono: EVITANTE DIPENDENTE OSSESSIVO-COMPULSIVO.
DISTURBO EVITANTE DI PERSONALITA’: -Atteggiamento circospetto e timoroso; -Estrema riservatezza; -Eloquio spesso monosillabico e vago; -Ansia estrema; -Coartazione affettiva; -Può essere scambiato per un paranoico. CRITERI DIAGNOSTICI: Un quadro pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo. Compare entro la prima età adulta, ed è presente in questi contesti: -Evita attività lavorative che implicano un significativo contatto interpersonale; -E’ riluttante nell’entrare in relazione con persone, a meno che non sia certo di piacere; -E’ inibito nelle relazioni intime per il timore di essere umiliato o ridicolizzato; -Si preoccupa di essere criticato o rifiutato in situazioni sociale; -E’ inibito in situazioni interpersonali nuove; -Si vede come socialmente inetto; -Non si assume rischi personali o nuove attività perché potrebbe essere imbarazzante.
DISTURBO DIPENDENTE DI PERSONALITA': Situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione. Compare nella prima età adulta ed è presente in questi contesti: -Difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere un eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni; -Ha bisogno che altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita; -Ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione; -Ha difficoltà ad iniziare progetti o fare cose autonomamente; -Può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per compiti spiacevoli; -Si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace di provvedere a se stesso; -Quando termina una relazione stretta, ricerca urgentemente un’altra relazione come fonte di accudimento e di supporto, -Si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato da solo e provvedere a se stesso.
DISUTURBO OSSESSIVO-COMPULSIVO: Un quadro pervasivo di preoccupazione per l’ordine perfezionismo e controllo mentale e interpersonale a spese di flessibilità, apertura ed efficienza. Compare entro la prima età adulta e presente in questi contesti: -Attenzione per i dettagli, le regole, le liste, l’ordine, l‘organizzazione o gli schemi al punto che va perduto lo scopo principale dell’attività; -Mostra un perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti; -Eccessiva dedizione al lavoro o alla produttività fino ad escludere attività di svago e amicizie; -Esageratamente coscienzioso, scrupoloso, inflessibile in tema di moralità etica o valori; -E’ incapace di gettare via oggetti consumati o di nessun valore; -E’ riluttante a delegare compiti o a lavorare con altri; -Impronta una modalità di spesa improntate all’avarizia; -Manifesta rigidità e testardaggine.
OSSESSIONI 1-Pensieri, impulsi, o immagini ricorrenti e persistenti vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo come intrusivi o inappropriati e che causano ansia o disagio marcati; 2-Pensieri, impulsi o immagini non sono solo eccessivi preoccupazioni per i problemi della vita reale 3-La persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni; 4-La persona riconosce che i pensieri, gli impulsi o le immagini ossessive sono un prodotto della propria mente.
COMPULSIONI 1-Comportamenti ripetuti o azioni mentali che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente; 2-I comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio o a prevenire eventi o situazioni temuti, comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire oppure sono chiaramente eccessivi.
Altri disturbi di personalità:
DISTURBI SOMATOFORMI -Sono caratterizzati dalla presenza di sintomi fisici senza alcuna base organica dimostrabile sia attraverso l’esame obiettivo somatico sia attraverso indagini strumentali specialistiche; -Qualora sia presente un processo fisico patologico l’intensità delle lamentele è sproporzionato e incongruo; -Un aspetto comune a tutti i disturbi somatoformi è l’assenza dell’intenzionalità; -Sono prevalenti nel sesso femminile ad eccezione dell’ipocondria e della dismofofobia.
DISTURBO DI SOMATIZZAZIONE Presenza di continue ed importanti lamentele fisiche, multiple e ricorrenti, che si protraggono per molti anni. Si manifestano tipicamente sintomi dolorosi riferiti a localizzazioni multiple e variabili associati a sintomi di tipo gastrointestinale (nausee, vomito, dispepsia), della funzione sessuale o riproduttiva (dismenorrea) e di tipo pseudo-neurologico (afonia, pseudo-paralisi). Combinati a volte al disturbo di panico e al disturbo depressivo è maggiore l’abuso di farmaci analgesici o ansiolitici. -Il quadro clinico esordisce in giovane età,prima dei 25 anni e presenta un decorso cronicizzante con importante compromissione del funzionamento psico-sociale; -Il trattamento farmacologico riguarda i concomitanti aspetti depressivi e d’ansia; -La psicoterapia è spesso rifiutata; -Un buon rapporto medico-paziente può consentire di mantenere il disturbo in stato di discreto compenso anche per lunghi periodi.
DISTURBO DI CONVERSIONE (nevrosi isterica) Consiste nelle manifestazioni di sintomi pseudoneurologici non intenzionali che vanno da gravi forme pseudoconvulsive a deficit sensoriali (perdita della sensibilità tattile o al dolore, sordità) e/o motori localizzati (alterazione dell’equilibrio, della coordinazione, paralisi localizzata), ai deficit visivi (cecità) o alle pseudofantasie. -La “grande crisi isterica” fu descritta da CHARCOT all’inizio del secolo scorso, in 5 fasi successive: 1-Prodomica (aura isterica); 2-Epilettoide (con arresto del respiro e convulsioni generalizzate); 3-Contorsionistica (movimenti grossolani accompagnati da grida); 4-Fase di trance (il paziente mina scene violente o erotiche); 5-Fase terminale (recupero dello stato normale di coscienza); -Si tratta di un disturbo che insorge nell’adolescenza e nella prima età adulta ed ha un decorso episodico ricorrente; -Il trattamento prevede le stesse considerazioni fatte per il disturbo di somatizzazione.
IPOCONDRIA -Preoccupazione eccessiva o immotivata di un soggetto di avere una grave malattia e della presenza di un corredo di sintomi somatoformi che sostengono tale timore; -Confida da una parte con disturbi fobici (patofobia) e dall’altra con il disturbo delirante di tipo somatico. La paura “ingiustificata” persiste nonostante le rassicurazioni del medico;
DEPRESSIONE
A: 5 o più dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di due settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento, almeno uno dei sintomi 1) e 2). 1)Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno. Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile; 2)Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività; 3)Significativa perdita di peso o aumento, oppure diminuzione o aumento dell’appetito; 4)Nei bambini si considera l’incapacità di raggiungere i normali livelli ponderati; 5)Insonnia o ipersonnia; 6)Faticabilità o mancanza di energia; 7)Agitazione o rallentamento psicomotorio; 8)Sentimenti di svalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti); 9)Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi o indecisione; 10)Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire) ricorrente ideazione suicidaria, o un tentativo di suicidio o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicido.
B I sintomi non soddisfano i criteri per un episodio misto.
C I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento Sociale, lavorative o di altre aree importanti.
D I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.
DISTIMIA A: Umore depresso per la maggior parte del giorno, per almeno due anni. Nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile e la durata deve essere almeno un anno.
B: Presenza, quando depresso, di due o più dei seguenti sintomi: 1-Scarso appetito o iperfagia; 2-Insonnia o ipersonnia; 3-Scarsa energia o asenia; 4-Bassa autostima; 5-Difficoltà di concrentazione o nel mantenere decisioni; 6-Sentimenti di disperazione.
C: Durante i primi due anni di malattia (un anno nei bambini e negli adolescenti) non è stato presente un Episodio Depressivo Maggiore.
D: Non è mai stato presente un Episodio maniacale, Misto, o Ipomanicale
E: La malattia non si manifesta esclusivamente durante il corso di un disturbo Psicotico cronico come Schizofrenia o Disturbo Delirante.
F: I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o una condizione medica generale.
G: I sintomi causano disagio clinicamente significativi o compromissione di funzionamento sociale.
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