Vampiri - The Golden Age of Decadence

Alex, il background di un mio pg

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Eisenheim
view post Posted on 28/8/2011, 15:37




In Vita
Alex non era un ragazzo come tutti gli altri. Non andava in discoteca, non ascoltava musica di un genere particolare. Alex amava leggere. La sua adolescenza l’aveva trascorsa cullandosi nell’idea che per forza le cose prima o poi dovevano volgere al bene, c’era sempre un motivo per sperare, per non lasciarsi andare. C’era sempre un motivo per combattere. Purtroppo con gli anni il negrore del mondo ebbe pesanti ripercussioni sulle sue speranze, arrivando al punto di annichilirne la maggior parte. I continui litigi in famiglia e la precaria situazione economica si ripercuotevano anche sulla sua resa scolastica e sulle sue relazioni, sincere ma instabili. Alex era un ragazzo sano, intelligente, tutto sommato forte. Sapeva essere carismatico a volte, nella sua piccola cerchia d’amici, e con il sopraggiungere della maturità il cinismo che aveva sviluppato lo rendeva spavaldo anche agli occhi degli sconosciuti. Alex era però fondamentalmente un ragazzo Solo. Perso nella contemplazione di un mondo che sarebbe potuto essere, ma che non era. Un mondo fantastico, migliore, in cui ognuno avrebbe potuto provare quanto valeva, in cui ognuno avrebbe avuto la propria chance. A diciotto anni frequentava ormai con abitudine alcuni pub in cui si discuteva, tra giovani, di politica, notizie dal mondo, culture diverse e differenti stili di vita. Alcuni li chiamavano sfaccendati, per la maggior parte studenti universitari senza un soldo, che sognavano un mondo diverso, ognuno a modo suo, ma per certo migliore. A furia di scontrarsi con le durezze della vita, a casa e a scuola, per strada, e dopo la scuola con il mondo del lavoro, invivibile e l’università, un sogno poco realizzabile, ad Alex era venuta una depressione cronica, difficilmente curabile. A volte soffriva di episodi di crisi, che manteneva privati, tra pianti e urla, senza sapere in che modo sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione. Per il resto, l’umore era buio e più basso del solito, ormai completamente disilluso, ma cercava di dare corda agli amici, per non distruggere le loro illusioni di cambiamento.
Poi un giorno avvenne. Doveva accadere, era naturale. Ciò che accadeva allegoricamente in ogni momento della sua vita, accadde una brutta sera di settembre, poco fuori dal centro: Alex si spezzò.
Non era un eroe, non era un ottimista. Ma certe cose lo facevano incazzare di brutto. E vedere dei coglioni maltrattare così una ragazzina, era fin troppo anche per un disilluso e pessimista come lui. Forse volevano solo scherzare, volevano spaventarla, forse. Cazzate. Non voleva andarsene, non voleva passare oltre, come già aveva fatto davanti a scene schifose. Non voleva pensare, una volta lontano, che forse non sarebbe andata come pensava. Cazzo, Alex non voleva vivere in un mondo così di merda. Il suo rifiuto fu abbastanza forte davanti a quella scena da non pensarci più. Senza una parola si avventò urlando sul primo dei tre bifolchi, probabilmente dei figli di papà della buona società, con tendenze fasciste. Il più vecchio sarà stato sui 23 anni, il più giovane ne avrà avuti appena 18. Erano in tre, ma non importa più ormai. Alex stava facendo a botte con il mondo, ormai, stanco di sopportare la Merda che quotidianamente i giornali mettevano nero su bianco.
Ma il mondo, anche stavolta, pareva aveva vinto.. cingendo sudice fronde d’alloro sui capi di tre egoistici figli dello squallore psichico di una generazione industriale inchiodata all’apparenza e al progresso. Coprendo di piscio le ossa rotte di un piccolo martire notturno.

Perpetuum nihil est
Singhiozzava mentre lo massacravano di botte. Singhiozzava e correva, lontano, approfittandone per mettersi in salvo, la ragazzina sedicenne che aveva fatto troppo tardi, con la scusa di dormire da un’amica, per sentirsi grande, per vedere cosa succede la fuori dopo la mezzanotte. Piangeva con le calze rotte, ma sana e salva, mentre urlava per i vicoli di una delle molte zone industriali.
E lui la sentì.
Era sazio, a quell’ora, com’era logico che fosse. La notte era il suo dominio, ed era cominciata da un bel po’. Ma il pianto della fanciulla era un suono nuovo tra quelle mura di cemento luride del sangue degli operai. Gemiti, urla, lamenti interrotti da un proiettile a bruciapelo. Ma non il sincero pianto di una giovane ancor innocente. Fu questo ad incuriosirlo, e fu un attimo giungere sul posto. La sua velocità era tale che la sua ombra pareva precederlo.. Ma se il suo “appetito” era placato, non così era la sua Sete di vendetta. La scena aveva urtato la sua Umanità, qualcosa di cui ancora nonostante la sua natura non riusciva a disfarsi.. e la sua causa e i suoi ideali, le sue ragioni per non cedere alla Bestia, erano lì pronte a far carcasse di chi ancora una volta sporcava la sua zona con la propria esistenza.
La sua Città…un’enorme cancro irriconoscibile, ma ancora qualche sacca di resistenza, di ribellione alla società irretita dall’odio permaneva. TEMPO era passato da quando amava definirsi soltanto . . l’ eterno dolente dei mali del mondo . . pur con difficoltà, la sua lotta perdurava, e con essa il suo senso ad appartenere a questo mondo. Joshua era il suo nome, e guardando negli occhi quel ragazzo distrutto, lordo di sangue tanto da ricordargli le crociate, capì che era tardi per lasciarlo morire..troppo gli era vicino in quel bagno di sangue, troppo vicino nel suo dolore..per mettere la parola FINE.


In Morte:
Da quella pozza del suo sangue, Alex si risvegliò. E già questo era strano abbastanza. Più strano ancora, non avere alcun segno residuo sul proprio corpo. Sembrava quasi fosse stato un semplice sogno. Eppure..l’odore di incenso, tabacco e benzina era ben forte nella stanza, una delle ultime cose che aveva percepito prima di perdere conoscenza. Joshua era lì, seduto su una sgangherata poltrona di pelle, a fumare la sua storta sigaretta. Lo fissava dalla penombra, lo sorvegliava. <ben arrivato, mio discepolo.. Quelle teste di cazzo ti avevano conciato proprio male.. Ma non è nulla, vedrai, ti insegnerò quel che c’è da sapere per divertirsi la fuori.>
 
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